L’eCommerce è ecosostenibile? La risposta sembra scontata ma ovviamente non lo è.
Fino al 2020 l’impatto ambientale degli eCommerce era mediamente migliore rispetto al retail fisico ma le abitudini d’acquisto sono cambiate. Quasi 2 Milioni di italiani hanno effettuato per la prima volta acquisti online unendosi ai 28 milioni di eShoppers italiani già presenti.
I cambiamenti veloci sono affascinanti quanto imprevedibili e difficili da gestire, scopriamo quindi su quali fronti hanno lavorato gli eCommerce per affrontare i cambiamenti e quali sono le sfide più importanti per il 2021.
Gli attori coinvolti
La gestione di un eCommerce è estremamente complessa perchè richiede un perfetto coordinamento tra una serie di attori.
L’attore principale che causa le azioni di tutti gli altri è senza dubbio l’eShopper. Si può stimare il volume di ordini degli acquirenti online avendo uno storico ma resta un attore imprevedibile e sempre più esigente, volubile esattamente come gli eventi sociopolitici (vedi Covid-19).
Gli ordini vengono trasportati dai corrieri che rischiano di non trovare l’acquirente in casa ed essere costretti a fare un secondo viaggio. I corrieri devono coordinarsi con il magazzino, che deve coordinarsi con il fornitore, con il marketing, il customer care e così via. Quindi effettivamente l’eCommerce è ecosostenibile?
Impatto Ambientale degli eCommerce
Internet è responsabile del 7% dell’inquinamento globale e incrementa il fabbisogno di energia elettrica dell’8% di anno in anno.Gli eCommerce di conseguenza partecipano a quel 7% di inquinamento anche se gli acquisti online riducono gli spostamenti dei singoli acquirenti agli store fisici.Questo succede perché:
- gli eShoppers acquistano più prodotti in momenti differenti causando più viaggi
- l’imballaggio di ogni singolo pacco, di carta e plastica, causa il 15% della plastica mondiale per 11 Kg di CO2 a pacco
- la movimentazione di mezzi pesanti avviene non solo nell’ultimo miglio ma anche dalla fabbrica agli hub logistici
- la movimentazione di mezzi pesanti avviene anche in caso di reso (Reverse Logistic)
Logistica e ambiente
Gli eCommerce stanno spingendo gli acquirenti a scegliere consegne più lente, abbassando i costi e il rischio di falle nella catena logistica, ma anche per motivi ambientali. Si stima infatti che la consegna veloce causi un dispendio energetico di 3 volte superiore rispetto ad una consegna “classica”.
Anche i resi sono nemici dell’ambiente, basti pensare che in Italia la media di reso è intorno al 10% su Elettronica e Abbigliamento.
In altri paesi europei supera addirittura il 20%. E’ stato stimato che l’acquisto online è effettivamente più ecosostenibile dell’acquisto in negozio se la distanza dallo store supera i 15km.
Per questi motivi il settore logistico sta lavorando nell’ottimizzazione delle consegne di ultimo miglio, al fine di ridurre il traffico di mezzi pesanti migliorando la qualità della vita e riducendo le emissioni di CO2 a salvaguardia dell’ambiente.
In che modo? La risposta è con i punti di ritiro.
- Vengono aggregati gli ordini verso un singolo punto di ritiro diminuendo i viaggi
- Viene allo stesso modo ottimizzata la reverse logistic aggregando i resi in un unico punto di ritiro e diminuendo i viaggi
- Vengono utilizzati gli store come punti di ritiro (click and collect) ottimizzando la filiera
- Viene spinto l’acquirente online a ritirare il pacco a piedi data la vicinanza al punto di ritiro
Se fai parte dei 30 milioni di italiani che acquistano online scegli un punto di ritiro.
Se gestisci un eCommerce integra i punti di ritiro e offri subito ai tuoi clienti una migliore opzione di acquisto.