Redazione
26 Giugno 2025
Logistica, Strumenti

Come i Big Data e i TMS stanno rivoluzionando la logistica urbana e l’ultimo miglio

Immaginate un corriere alla guida di un furgone in pieno centro cittadino. Deve effettuare in media dieci consegne in un’ora, evitando le ZTL, trovando parcheggio vicino al punto di consegna, magari schivando una manifestazione improvvisa. Ce la farà? Sì, ma solo se il suo sistema di gestione dei trasporti – il cosiddetto TMS – ha accesso a mappe digitali intelligenti, aggiornate in tempo reale e arricchite con informazioni strategiche come i punti di interesse logistici.

Benvenuti nel mondo dei Big Data applicati alla logistica, dove cartografie evolute e dati di prossimità permettono ai software TMS di guidare corrieri e trasportatori con una precisione chirurgica. Provider come HERE Technologies o TomTom giocano già un ruolo chiave in questo scenario, raccogliendo miliardi di dati ogni giorno per alimentare mappe sempre più dettagliate e funzionali al trasporto.

In questo articolo, esploreremo come i dati geospaziali, in particolare i POI (Points of Interest), stiano trasformando la logistica urbana e non solo, ottimizzando tempi, percorsi e costi per trasportatori, operatori logistici ed eCommerce.

TMS e mappe digitali: l’evoluzione della pianificazione logistica

Partiamo chiarendo un punto molto importante: oggi i TMS sono molto di più un semplice pianificatore. Un TMS è infatti un sistema software per gestire spedizioni, trasportatori e tracking delle consegne che si integra con mappe intelligenti per offrire anche funzionalità predittive: non solo dove andare, ma anche quando e perché, in base alle condizioni del traffico in tempo reale.

L’importanza delle cartografie per il trasporto su strada

Oggi, infatti, non basta più sapere dove andare. Nella logistica moderna ed efficiente, la differenza la fa come ci si arriva. Ecco perché le cartografie digitali non si limitano a rappresentare strade e incroci: sono diventate strumenti dinamici, capaci di indicare il percorso migliore in base al tipo di veicolo, all’orario, alle condizioni del traffico e alla natura delle merci trasportate. In altre parole, includono anche percorsi ottimizzati e informazioni sui POI logistici come parcheggi, stazioni di servizio e zone di carico. 

Questi dati sono fondamentali per chi lavora nel trasporto su gomma, come i corrieri per le consegne di ultimo miglio, dal momento che questo livello di dettaglio può significare evitare deviazioni costose, tempi morti e persino multe. In una parola: efficienza.

I provider di mappe: i leader di mercato e le loro tecnologie

Nel panorama globale della cartografia digitale per la logistica, sono diversi gli attori di riferimento, come per esempio HERE Technologies e TomTom, grazie a una lunga esperienza nel settore e a una profonda specializzazione nel routing per veicoli commerciali. Accanto a loro, esistono però anche altri fornitori, come per esempio Google Maps, OpenStreetMap e Mapbox

HERE Technologies è un’azienda pioniera nella navigazione GPS. Oggi gestisce un database di oltre 143 milioni di POI distribuiti in 196 paesi, con informazioni aggiornate quotidianamente su orari di apertura, servizi disponibili, modalità di pagamento e accessibilità dei luoghi mappati. 

TomTom, nota per la produzione di navigatori satellitari per il grande pubblico, negli ultimi anni si è dedicata allo sviluppo di una delle piattaforme di geolocalizzazione più avanzate al mondo. Le sue mappe includono una rete capillare di POI geolocalizzati: si parla di circa 642.000 stazioni di rifornimento, 92.000 parcheggi, 6 milioni di ristoranti e 1 milione di hotel, coprendo 188 paesi. 

Entrambi i provider adottano sistemi avanzati di raccolta dati tramite veicoli connessi, intelligenza artificiale, fleet tracking e contributi crowdsourced. In questo modo, riescono ad aggiornare continuamente le proprie mappe non solo dal punto di vista stradale, ma anche rispetto ai punti di interesse più rilevanti per il trasporto professionale.

Da dove arrivano i dati

A questo punto la domanda è inevitabile: da dove provengono i dati che alimentano e aggiornano le mappe digitali utilizzate nei TMS? Chi fornisce, e soprattutto come si raccoglie, quell’enorme mole di informazioni che consente a un sistema di routing di sapere dove sono i varchi ZTL, i parcheggi per camion o l’accesso corretto di un magazzino?

Le fonti sono molteplici, ma si possono ricondurre a tre grandi categorie principali.

Fleet data: i dati che arrivano direttamente dalla strada

Ogni giorno, milioni di veicoli connessi trasmettono in tempo reale dati sulla loro posizione, velocità, condizioni del traffico, soste e deviazioni. Questa “intelligenza collettiva” – nota anche come probe data – viene raccolta dai provider e usata per aggiornare costantemente le condizioni delle strade e ottimizzare i percorsi suggeriti dai TMS. 

Crowdsourcing: l’intelligenza della comunità

Oltre ai dati provenienti dalle flotte, queste piattaforme sfruttano anche il contributo diretto degli utenti. 

HERE Map Creator, per esempio, consente agli automobilisti di segnalare modifiche al tracciato stradale, come nuove rotonde, cantieri, sensi unici o punti di interesse. Anche TomTom ha costruito una rete globale di partner e volontari che forniscono fino a 2 miliardi di aggiornamenti cartografici al mese, dando così vita a una mappa in costante evoluzione. 

Partner esterni: il valore dei dati verticali

Infine, una parte fondamentale delle informazioni arriva da terze parti specializzate, come enti pubblici, gestori di infrastrutture, app mobili e provider di contenuti geospaziali. Un esempio noto è Foursquare, che fornisce dati dettagliati su POI come ristoranti, negozi e stazioni di servizio, arricchiti con foto, recensioni e orari di apertura. Oppure East View Geospatial, partner per la fornitura di dataset topografici e logistici ad alta precisione.

POI e routing: i dati che fanno la differenza

Cosa sono i POI e perché sono cruciali per i TMS

Quando si parla di mappe digitali nella logistica, come abbiamo anticipato, non si tratta solo di strade e direzioni. Il vero valore aggiunto sta nei POI, acronimo di Points of Interest, ovvero luoghi geolocalizzati dotati di coordinate precise (latitudine e longitudine) e arricchiti da informazioni contestuali.

Per il turismo possono essere ristoranti o musei, ma nel mondo della logistica, i POI diventano strumenti operativi fondamentali. Parliamo di centri di distribuzione, parcheggi attrezzati per mezzi pesanti, punti di carico e scarico, stazioni di servizio dedicate ai camion, Locker, ingressi secondari dei punti vendita, varchi doganali, oppure zone a traffico limitato (ZTL).

Questi dati sono indispensabili per costruire itinerari affidabili. Un corriere che riceve un indirizzo senza sapere dove poter fermare il mezzo, o da quale lato del magazzino accedere, rischia perdite di tempo, multe o ritardi nelle consegne. In un mondo in cui la puntualità è spesso un KPI critico, è evidente come POI facciano la differenza.

Routing intelligente e predittivo: il valore dei dati in tempo reale

Integrare i POI all’interno di un TMS significa trasformare un semplice percorso su mappa in una strategia di routing dinamica e intelligente. Non si tratta solo di trovare la strada più breve, ma di costruire un itinerario realmente sostenibile ed efficiente, tenendo conto di tutte le variabili operative.

Grazie ai POI, un TMS avanzato è quindi in grado di:

  • Calcolare percorsi realistici, che includono soste obbligatorie, limiti temporali e caratteristiche del veicolo;
  • Evitare aree vietate o con restrizioni di accesso (ZTL, strade strette, ponti con limiti di peso);
  • Ottimizzare orari e carichi, gestendo le consegne in base alle finestre temporali dei destinatari o ai tempi di scarico;
  • Ridurre costi e impatto ambientale, evitando tragitti superflui, tempi morti e deviazioni.

In sintesi, i POI rendono il TMS uno strumento predittivo e proattivo, capace di adattarsi in tempo reale a traffico, condizioni meteo o cambi di percorso. E per chi lavora nel trasporto urbano o nell’ultimo miglio, ogni secondo risparmiato può fare la differenza tra una consegna puntuale e un cliente insoddisfatto.

I benefici concreti per la supply chain

Efficienza, sostenibilità e risparmio

L’integrazione dei POI nei TMS non è solo un’evoluzione tecnologica: è un cambio di paradigma operativo. 

Utilizzando dati geospaziali aggiornati e contestuali, le aziende di trasporto ottengono un vantaggio competitivo concreto, visibile in ogni fase del ciclo di consegna. I vantaggi sono numerosi e misurabili, per esempio:

  • Meno chilometri percorsi e, di conseguenza, minore consumo di carburante;
  • Riduzione dei tempi di attesa, grazie a una migliore pianificazione delle soste e dei tempi di carico/scarico;
  • Taglio alle emissioni di CO₂, elemento sempre più centrale nei KPI ambientali e nei bilanci ESG delle aziende;
  • Abbattimento dei costi operativi e miglioramento dell’esperienza cliente, grazie a una maggiore precisione nei tempi di consegna e a una logistica più prevedibile.

Per le aziende che operano nell’eCommerce o nella logistica urbana, questi benefici si traducono in una supply chain più fluida, sostenibile ed economicamente efficiente.

Immaginiamo una scena quotidiana: un corriere incaricato di effettuare cinque consegne nel centro di Milano in pieno orario di punta. Senza l’aiuto di un sistema evoluto, rischia di trovarsi bloccato da varchi ZTL, senza sapere dove parcheggiare e costretto a continui giri a vuoto.

Ora immaginiamo lo stesso scenario, ma con un TMS che utilizza mappe arricchite con dati sui POI. In pochi secondi, il sistema è in grado di generare un percorso che evita le aree a traffico limitato, suggerisce punti di sosta autorizzati e compatibili con il mezzo utilizzato, ottimizza la sequenza delle tappe in base agli orari di apertura e ai tempi di consegna, e infine segnala una pausa pranzo in prossimità del punto di ritiro, evitando inutili deviazioni.

Il risultato? Un piano di viaggio efficiente, preciso e conforme alle normative locali, costruito su misura per le esigenze del giorno e del territorio.

La prossima frontiera: IA, dati in tempo reale e digital twin

Verso una logistica guidata dall’AI

Insomma, è ormai chiaro come il futuro della logistica si giochi tutto sui dati. 

L’Intelligenza Artificiale sta già iniziando a trasformare i TMS in sistemi predittivi e adattivi, capaci di analizzare milioni di combinazioni tra POI, traffico, condizioni meteo e cronologie operative. Grazie al machine learning, questi software non si limitano infatti a pianificare un percorso, ma imparano anche a riconoscere pattern ricorrenti (come tempi medi di sosta, probabilità di congestione o incidenti in certe aree) e ad anticipare criticità prima ancora che si verifichino.

Per i corrieri, questo significa una logistica più intelligente. Per i gestori di flotte, significa poter prendere decisioni più rapide e consapevoli. E per i merchant, un servizio più affidabile e puntuale.

Dati live e mappe dinamiche: il routing in tempo reale è già realtà

Con l’evoluzione dei TMS integrati, i dati statici sono ormai un ricordo del passato. Oggi si lavora con mappe dinamiche, costantemente aggiornate da sensori a bordo dei veicoli, smartphone e reti di monitoraggio urbano. Se un camion resta bloccato in un punto critico, il sistema può riprogrammare le tappe successive in tempo reale, evitando ritardi a catena.

Anche i modelli di business più flessibili, come il dropshipping o le consegne on-demand, traggono grande vantaggio da questa capacità di reazione immediata: ogni variazione viene gestita in modo fluido, senza compromettere l’efficienza del servizio.

Il Digital Twin della logistica urbana

Una delle innovazioni più promettenti, è certamente l’applicazione del concetto di digital twin alla logistica urbana, ossia una replica digitale delle infrastrutture e delle reti di trasporto basata su mappe aggiornate, sensori e modelli predittivi.

Con un digital twin, un operatore logistico può simulare scenari reali in ambiente virtuale: testare cosa succede se una strada viene chiusa per lavori, come variare i percorsi in caso di eventi eccezionali, o pianificare interventi più sostenibili nella distribuzione urbana. È quindi uno strumento potente per le città, i trasportatori e i merchant poiché consente di anticipare anziché reagire, prevenire anziché rincorrere, e in un settore dove ogni minuto e ogni chilometro contano, può davvero fare la differenza.

Insomma, l’integrazione tra Big Data, POI e cartografie digitali evolute ha trasformato i TMS in veri e propri alleati strategici della logistica in grado di rendere possibile una gestione dei trasporti più intelligente, efficiente e sostenibile. Per trasportatori, operatori logistici e merchant eCommerce, questo significa percorsi ottimizzati, riduzione dei costi operativi, minore impatto ambientale e un servizio di consegna all’altezza delle aspettative dei clienti, aspetto fondamentale per la fidelizzazione. 

La direzione è quindi chiara: chi saprà abbracciare una logistica data-driven sarà un passo avanti nella sfida dell’ultimo miglio…e pronto per la logistica del futuro.

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