Redazione
14 Aprile 2021
Marketing

Cinque consigli utili per aumentare le conversioni del tuo carrello

Secondo uno studio dell’Istituto Beymard, il tasso medio di abbandono del carrello degli acquisti online è del 69,80%. 7 visitatori su 10 che inseriscono prodotti nel proprio carrello, quindi, non arrivano a completare la transazione.

Che cos’è l’abbandono del carrello acquisti?

Si tratta del fenomeno per cui un potenziale cliente di un sito eCommerce che ha inserito dei prodotti all’interno del carrello ed è pronto a procedere con la fase di check-out, in realtà, spinto da diversi fattori che vedremo tra poco, decide di non portare a termine l’acquisto.

L’abbandono è una caratteristica intrinseca dell’eCommerce e di come gli utenti navigano nei siti di vendita online: quante volte capita di fare acquisti in vetrina, inserirli nel proprio carrello, salvare gli articoli per procedere con l’acquisto solo dopo una fase di confronto con altri prodotti e, alla fine, decidere di abbandonare le proprie intenzioni di acquisto. Si tratta di un’operazione molto frequente durante lo shopping online che però costa ai marketers circa 18 miliardi di dollari, secondo le stime di Forrester Research.

Come calcolare il tasso di abbandono

La formula per calcolare il tasso di abbandono del carrello acquisti è la seguente:

Tasso di abbandono del carrello = numero di transazioni completate / numero di carrelli creati

Quali motivi spingono un potenziale acquirente a non procedere con il check-out?

Secondo l’Istituto Beymard, i motivi più frequenti per cui un utente non finalizza una transazione sono:

  1. Spese di spedizione troppo alte (55%)
  2. Richiesta da parte del sito di aprire un account (34%)
  3. Processo di check-out troppo lungo o complicato (26%)
  4. Sito poco affidabile per inserire i dati della carta di credito (17%)
  5. Sito web in crash (17%)
  6. Opzioni di pagamento insufficienti (6%)

Cinque consigli utili per ottimizzare il carrello e aumentare il tasso di conversione

Da quanto abbiamo visto fino ad ora, progettare un carrello in maniera semplice ed efficace è fondamentale per consentire ai potenziali acquirenti di finalizzare il loro acquisto. Ecco dunque 5 consigli pratici per ottimizzare il carrello acquisti:

1. Rendi il carrello sempre visibile e modificabile: spesso gli utenti cambiano idea durante la fase finale dell’acquisto, decidendo di inserire nuovi prodotti o di toglierne degli altri per ridurre la spesa. Consenti sempre loro di poter apportare tutte le modifiche che ritengono opportune, senza dover cominciare da capo il loro processo di acquisto.

2. Rendi visibili le immagini dei prodotti inseriti nel carrello: per un potenziale acquirente è fondamentale poter avere sempre sotto controllo i prodotti che sta acquistando. Inoltre, le immagini contribuiscono a rendere più desiderabile un bene e stimolano l’impulso all’acquisto.

3. Consenti agli utenti di poter condividere il contenuto del carrello o la lista dei desideri: devi prevedere l’eventualità in cui non sia l’utente che ha selezionato i prodotti a dover pagare il conto finale. Poter condividere il contenuto del carrello consente a un secondo utente di accedervi e finalizzare l’acquisto in tempi più rapidi.

4. Offri uno sconto agli utenti che tengono per un lungo periodo di tempo i prodotti nel carrello: inserire una serie di prodotti nel carrello, calcolare quanto verrebbe a costare la sessione di shopping e poi abbandonare l’acquisto di fronte a un conto troppo elevato è una delle operazioni più comuni tra gli e-shopper. Se i prodotti vengono lasciati nel carrello, però, c’è ancora una concreta possibilità di riuscire a finalizzare l’acquisto offrendo all’acquirente uno sconto per i prodotti selezionati. Secondo uno studio di Salesforce, il 65% dei clienti concorda sul fatto che ricevere offerte personalizzate ha un’influenza positiva sulle proprie scelte d’acquisto. 

5. Sii trasparente sul prezzo finale: indica fin da subito il costo compreso di spedizione e IVA e non dimenticare di indicare anche l’eventuale costo per il reso del prodotto.

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