Quanti di voi lettori sono ancora affezionati al caro vecchio contante? Probabilmente sempre di meno, considerando che negli ultimi anni i pagamenti digitali tramite carte di pagamento o sistemi di smart payment sono in costante crescita, complice anche lo sviluppo dell’eCommerce. Le soluzioni di pagamento cashless sono infatti sempre più familiari ai consumatori, soprattutto quelli appartenenti alle generazioni più giovani: secondo il Cashless Report 2023 di Adyen, lo scorso anno in Italia i pagamenti con carta hanno raggiunto quota 94%, mentre gli smart payment (app, e-wallet e pagamenti con QR Code) il 45%, in crescita del 16% sul 2021.
Pagamenti digitali vs. pagamenti in contanti
Eppure, l’Italia resta uno dei pochi Paesi in cui il pagamento con contrassegno – noto anche come Cash on Delivery o COD – continua a rappresentare una quota non irrilevante. Se più di nove consumatori su dieci (cioè il 95%) finalizza oggi i propri acquisti sia online che in store ricorrendo al digitale (il dato arriva direttamente da una Ricerca condotta da Klarna, società fintech svedese che fornisce servizi finanziari online), il restante 5% è rappresentato da consumatori che ancora preferiscono il contante.
I settori nei quali è più diffuso il contante
Alcuni settori più di altri sembrano attrarre questa modalità di pagamento. Nei primi mesi del 2021, moda e gioielleria hanno registrato un incremento di pagamenti in contanti per gli ordini effettuati online. Nel settore del fashion, in particolare, i contanti rappresentano i 31,5% del totale, ben 7 punti percentuali in più rispetto al 2020; mentre nel comparto jewelry monete e banconote rappresentano il 30% dei pagamenti, il 6% in più del 2020.
In sostanza, secondo l’analisi condotta da Qaplà, in Italia un pacco su 6 è spedito con contrassegno.
Perché si preferisce il contante
Il motivo principale di questa scelta è facilmente intuibile: molti consumatori ancora non hanno acquisito piena fiducia nei confronti dei pagamenti digitali, ritenendo il rischio di truffa “dietro l’angolo”. In altre parole, nel dubbio, meglio toccare prima con mano la merce e pagare a suon di quattrini sonanti.
Alla luce di questo scenario, arriviamo quindi al dunque. Cash on Delivery o contrassegno, a seconda di come lo si preferisca chiamare, e Punti di Ritiro per l’eCommerce sono un binomio possibile? In altre parole, è possibile pagare in contanti se si sceglie un metodo di consegna alternativo all’Home Delivery? La risposta è affermativa. O almeno lo è in parte. Prima, però, è necessaria una doverosa premessa.
COD ed eCommerce
Il primo elemento da tenere in considerazione è infatti il ben noto e discusso tetto al contante fissato per Legge (che ricordiamo essere fissato a 4.999,99 euro a partire dal 1 gennaio 2023). Oltre questa cifra, quindi, non c’è speranza per il contrassegno.
Ogni operatore logistico, poi, può fissare un proprio massimale per il pagamento in contanti, prevedendo o meno la sottoscrizione di uno specifico contratto. Nel caso di una consegna a domicilio, quindi, le regole per il pagamento in contanti dipendono dall’operatore logistico. Per esempio, Poste Italiane prevede che il postino non possa ritirare cifre in contanti superiori a 258, 23 euro. Per cifre superiori, e comunque entro il limite fissato per Legge, sarà necessario invece recarsi presso un ufficio postale per effettuare il pagamento e quindi il ritiro del pacco.
COD e PUDO
Tornando al mondo dell’Out Of Home, invece, abbiamo detto che la risposta è affermativa in parte. Ci spieghiamo meglio. Pagare la merce alla consegna è possibile, ma comunque utilizzando sistemi di pagamento digitali. InPost, per esempio, prevede diversi metodi di pagamento: il PayByLink, cioè pagamento tramite bonifico bancario che, una volta registrato, consente di ricevere un codice di ritiro con il quale è possibile prelevare il pacco dal Parcel Locker; il pagamento BLINK, cioè tramite l’inserimento nel Locker di un codice generato dalla banca a seguito del pagamento; Apple Pay e Google Pay o, infine, il classico pagamento con carta nell’applicazione dopo l’arrivo della merce nell’armadietto ma prima del suo effettivo ritiro.
Anche Amazon offre ai propri clienti la possibilità di pagare in contanti presso il Punto Vendita più vicino all’acquirente entro 48 ore dall’ordine effettuato online, ma la spedizione dell’ordine a casa, in un Locker o in un Punto di Ritiro – a seconda dell’opzione scelta – avviene solo una volta concluso e confermato il pagamento. Nel caso dei resi, poi, essendo stato effettuato un pagamento in contanti, il rimborso verrà emesso sotto forma di Buono Regalo.
Riassumendo, quindi, è possibile pagare in contanti, ma solo prima di ricevere la merce. Opzione che potrebbe rivelarsi ottimale qualora la scelta dei contanti sia legata ad una scarsa fiducia nei confronti dei pagamenti digitali. In alternativa, è possibile attendere l’arrivo del pacco e successivamente pagare con metodo digitale per poter effettuare il ritiro. Soluzione perfetta nel caso in cui i dubbi dell’acquirente non siano legati alla modalità di pagamento, ma all’effettiva consegna della merce acquistata.
Infine, un’ultima considerazione è da fare in merito a cosa aspettarci per il prossimo futuro.
Uno sguardo ai pagamenti del futuro
Secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, i pagamenti digitali tramite carte e smartphone stanno diventando sempre di più parte della quotidianità dei consumatori italiani e i trend che stanno innovando il settore sono molteplici.
Il 2022 ha infatti visto il consolidamento del Buy Now Pay Later – modalità già sperimentata dal 13% degli italiani per acquisti in store e online; cifra che salirà al 33% nel prossimo futuro. Nel 2022 sono stati transati 2,3 miliardi di euro con questo servizio, il 253% in più sul 2021. L’86% del valore è stato transato online portando il BNPL al 4% di penetrazione dell’eCommerce in Italia -; l’avvio di progettualità in ambito Digital Wallet e Identità Digitale a livello europeo; lo sviluppo del paradigma dell’Open API, l’entrata dei Soft POS nel mercato dell’accettazione; la diffusione di nuovi sistemi di pagamento (cryptovalute e stablecoin) e, infine, nuovi progetti di valute digitali sostenute dalle banche centrali.
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