Negli ultimi anni, il mercato della cannabis legale ha conosciuto una crescita esponenziale, complice anche l’eCommerce, che garantisce facilità di acquisto e una maggiore discrezione.
Il trend è in crescita ormai da anni, tanto che avevamo già affrontato il discorso delle vendite online di cannabis legale, ma nel tempo la situazione si è evoluta, soprattutto dal punto di vista normativo.
In questo articolo analizziamo quindi come si è evoluto il mercato online della cannabis legale, andando alla scoperta dei dati più aggiornati e delle ultime tendenze, ma soprattutto approfondendo l’evoluzione della normativa italiana per la vendita di cannabis light e le opportunità che l’eCommerce offre, tenendo conto le regolamentazioni vigenti. Iniziamo!
Quanto vale il mercato della cannabis legale
Il mercato europeo della cannabis legale continua a registrare tassi di crescita impressionanti. Secondo il rapporto di Prohibition Partners, il valore del mercato in Europa ha raggiunto circa 403,4 milioni di euro nel 2021 e si prevede che cresca con un CAGR del 67,4% fino al 2025, arrivando a 3,2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda invece il numero di consumatori, l’ultima edizione dell’European Drug Report, il report annuale redatto dall’EMCDDA – Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, nel 2022 (ultimo anno per cui sono disponibili ad oggi, dei dati) la stima dei consumatori europei di età compresa tra i 15 e i 64 anni sfiora i 23 milioni, pari all’8% della popolazione adulta, con quasi 4 milioni di persone che risultano utilizzatori quotidiani.
Il mercato della cannabis legale in Italia
Con circa l’11% di prevalenza d’uso, l’Italia si attesta al secondo posto in Europa per numero di consumatori di cannabis, preceduta solo dalla Repubblica Ceca.
In Italia, le aziende che coltivano cannabis light sono circa 800. Il fatturato del mercato italiano è pari a 500 milioni di euro e coinvolge circa 11.000 lavoratori. Il prodotto coltivato in Italia, tra l’altro, è molto richiesto anche all’estero, con esportazioni verso Germania, Belgio, Olanda e Francia.
I motivi alla base del successo delle vendite di prodotti a base di CBD
La domanda di prodotti a base di CBD (cannabidiolo), una molecola estratta dalla canapa che, a differenza della molecola di THC, non ha effetti narcotici, è trainata da molteplici fattori, tra cui la crescente consapevolezza dei consumatori riguardo ai benefici terapeutici e la disponibilità di prodotti in formati sempre più diversificati.
Sempre più consumatori, inoltre, scelgono di rivolgersi all’eCommerce per acquistare prodotti a base di CBD, attratti certamente dalla facilità di acquisti e dalla molteplicità di prodotti disponibili online, oltre che dalla maggiore discrezione offerta dal commercio elettronico rispetto agli acquisti in negozio.
Chi sono i consumatori italiani di cannabis legale
Il consumatore tipo di cannabis legale in Italia è un adulto tra i 35 e i 45 anni, con una propensione crescente all’acquisto di prodotti online. Anche gli over 55 rappresentano una fascia demografica sempre più interessata, soprattutto per scopi terapeutici, mentre solo il 4% della popolazione tra i 18 e i 24 anni dichiara di fare uso di CBD.
I prodotti a base di CBD sono ampiamente utilizzati per fini curativi, tanto che il segmento B2C comprende principalmente farmacie degli ospedali e farmacie retail, oltre che gli store online. Il segmento B2B, invece, comprende le società che operano in mercati quali food & beverage, nutraceutico, cura della persona e cosmesi, farmaceutico, che utilizzano il cannabidiolo per la produzione di ulteriori prodotti a base di CBD.
La Normativa italiana sulla vendita di cannabis legale
In Italia, la normativa che regola la vendita e la coltivazione di cannabis light è stata oggetto di continui aggiornamenti e modifiche, oltre che di qualche polemica.
La legge n. 242 del 2016 disciplina la coltivazione della canapa sativa, purché il contenuto di THC sia inferiore allo 0,2%, con una tolleranza fino allo 0,6%.
Il settore è però stato di recente fortemente influenzato da un emendamento approvato all’interno del DDL Sicurezza, che ha segnato una svolta drastica. La nuova normativa, infatti, proibiva il commercio, la lavorazione e l’esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. In altre parole, le composizioni orali contenenti Cannabidiolo (Cbd) venivano inserite nell’elenco delle sostanze stupefacenti
Tuttavia, proprio nei giorni scorsi i giudici del TAR del Lazio hanno confermato la sospensione del decreto del ministero della Salute datato 27 giugno.
La legge di riferimento, quindi, resta ad oggi la n. 242/2016. Analizziamola insieme.
Vendita online di cannabis legale in Italia: i requisiti normativi
Quando si parla di vendita online di cannabis legale in Italia è necessario rispettare una serie di requisiti specifici, tra cui:
- Conformità alla legge n. 242/2016: come anticipato, i prodotti devono contenere una percentuale di THC inferiore allo 0,2%, con una tolleranza fino allo 0,6% per le coltivazioni.
- Etichettatura e certificazione: i prodotti devono essere accompagnati da documentazione che certifichi la loro origine e la conformità ai limiti di THC. Inoltre, devono essere venduti come “non per uso umano”, cioè non destinati a essere consumati, fumati, ingeriti o utilizzati come integratori o farmaci, per evitare di incorrere in violazioni della normativa sugli stupefacenti.
- Divieti di pubblicità: la pubblicità dei prodotti a base di cannabis light è regolamentata, e i venditori devono evitare di promuoverli come medicinali o sostanze psicotrope.
Il Ruolo delle Autorità di controllo
Le autorità italiane, in particolare il Ministero della Salute e le ASL, sono responsabili del controllo della qualità dei prodotti immessi sul mercato.
Ogni azienda che opera nella vendita di cannabis light deve quindi essere in grado di dimostrare la provenienza delle piante di canapa e la conformità dei prodotti alle normative vigenti.
Il futuro dell’eCommerce di cannabis light
La sospensione da parte del TAR del decreto del ministero della Salute significa che, fino a una decisione definitiva, le attività di commercio elettronico e vendita fisica di cannabis legale potranno infatti continuare a vendere online come prima dell’introduzione del DDL Sicurezza. Per il commercio elettronico, questa decisione rappresenta quindi un’importante finestra di opportunità.
Tuttavia, poiché la situazione rimane soggetta a sviluppi futuri, le aziende del settore dovranno seguire attentamente eventuali aggiornamenti normativi o pronunce ulteriori del TAR o del Consiglio di Stato.
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