Il traffico merci contribuisce tra il 20 e il 30% all’inquinamento dell’aria nelle aree urbane. Un terzo del traffico nelle città è legato alle consegne di ultimo miglio. Con l’aumento esponenziale dell’eCommerce e, di conseguenza, del numero di pacchi che devono essere consegnati ai clienti finali, il tema della logistica di ultimo miglio è quindi diventato centrale.
Come gestire in maniera sostenibile ed efficiente la logistica urbana è la domanda che sempre più città sono chiamate a porsi. Gli esempi virtuosi non mancano. Uno di questi è Bologna, una delle quattro città pilota in Europa che, grazie al Progetto URBANE, stanno sperimentando soluzioni innovative per la logistica urbana sostenibile.
Abbiamo parlato dell’esperienza del capoluogo emiliano, delle principali sfide che la logistica deve affrontare e delle misure che possono essere messe in campo a supporto di consegne più sostenibili con Valentina Orioli, Assessora del Comune di Bologna con delega alla Nuova Mobilità, infrastrutture, trasporto pubblico locale e città 30.
Ecco la nostra intervista.
Assessora Orioli, prima di tutto grazie per la sua disponibilità. Recentemente Lei si è spesa molto a supporto delle politiche cittadine sulla mitigazione delle emissioni e della congestione stradale. Può dirci di più sulle misure che il Comune di Bologna sta mettendo in atto?
Grazie a voi! La mitigazione delle emissioni e della congestione stradale rappresentano due dei fari del programma di mandato dell’attuale Giunta. Bologna si è candidata ed è stata scelta per essere una delle 112 città ad impatto zero che puntano alla neutralità carbonica entro il 2030; obiettivo molto ambizioso che si potrà raggiungere solo con un lavoro condiviso tra istituzioni, imprese, mondo della ricerca, società partecipate, associazioni, cittadini e tutti i soggetti coinvolti in questa grande sfida. In questo contesto diventa ancora più importante lavorare sul tema della mobilità sostenibile con politiche coordinate, che consentiranno di diminuire l’impatto generale del nostro modo di muoverci sul clima e la qualità del territorio nel quale viviamo. Sul tema della congestione stradale, Bologna punta ad un sistema di mobilità pubblica, accessibile e integrata che rappresenti una reale alternativa conveniente al mezzo di trasporto privato, un nuovo modello di mobilità indispensabile per una rinnovata vivibilità, sicurezza e democrazia dello spazio pubblico saturo di veicoli in circolazione e in sosta, in modo da restituire ai cittadini e alle imprese funzioni sociali, di incontro, culturali, commerciali, di gioco e sportive proprie di una città più vivibile. In questa cornice diventa fondamentale dare attuazione alle strategie e ai progetti del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) e del Biciplan, il Piano della Mobilità Ciclistica, per rendere possibile una moderazione del traffico e affermare il diritto per tutte le persone, in particolare quelle più fragili, di essere sempre protetti sulla strada. Questi piani propongono un approccio fortemente integrato tra politiche urbanistiche e scelte territoriali, potenziamento dei servizi, infrastrutture di mobilità, politiche tariffarie, promozione della mobilità dolce, politiche di incentivazione e disincentivazione dei comportamenti di mobilità e nuovi servizi smart mobility. Le politiche sono orientate principalmente su: Trasporto pubblico, Ciclabilità, pedonalità e spazio pubblico, mobilità innovativa, logistica e pianificazione urbanistica. Misure come Bologna Città 30 puntano esattamente a un nuovo concetto di città, ancora più vicina alle esigenze di tutte le persone che la abitano, e che mette al centro la salute delle persone.
In ambito urbano, quali sono le principali sfide che la Logistica deve affrontare? E soprattutto, quali misure possono essere messe in campo a supporto di una Logistica più sostenibile?
È sotto gli occhi di tutti come la recente esperienza della pandemia da COVID-21 ci abbia abituati ancor più velocemente ad un fenomeno che era già precedentemente in crescita; mi riferisco alle sempre più numerose vendite online, che se da un lato rappresentano un innegabile punto di forza per il mondo della logistica, dall’altro lato hanno causato un forte aumento dei veicoli di consegna all’interno delle aree urbane, e purtroppo anche il conseguente aumento delle emissioni e della congestione.
Ciò rende il tema della logistica sostenibile sempre più importante nelle città, soprattutto in considerazione del fatto che i dati dimostrano quanto l’ultimo miglio delle consegne sia in effetti la parte del processo a più alta intensità di emissioni.
Pensando a ciò, diventa ancora più urgente per il Comune di Bologna dare attuazione alle azioni previste nel PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile), nel PULS (Piano Urbano per la Logistica Sostenibile) e nel PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano), valorizzando il ruolo della città nell’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per la trasformazione verde e nella partecipazione alla Missione 100 città a impatto climatico zero entro il 2030. In particolare, fra le strategie per la mobilità sostenibile delle merci per la logistica distributiva in ambito urbano, nel PULS è prevista la realizzazione di Spazi Logistici di Prossimità (nel PULS definiti SPL), in aree individuate a ridosso del centro storico. Questa soluzione permette un trasferimento delle merci da furgoni tradizionali in arrivo dall’esterno della città verso ecologici, elettrici e/o a pedalata muscolare, ottimizzando allo stesso tempo le consegne all’interno del centro storico in un’ottica di servizio condiviso.
Bologna fa parte del gruppo delle quattro città pilota in Europa che stanno sperimentando alcune soluzioni innovative per la logistica sostenibile nell’ambito del Progetto URBANE, di cui anche GEL Proximity è partner. Ci può dire qualcosa di più sulle soluzioni che si stanno sperimentando in città e quali sono i risultati attesi?
Grazie al progetto europeo URBANE, co-finanziato dal programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe, la città di Bologna ha attuato esattamente la sperimentazione della misura contenuta nel Piano Urbano per la Logistica Sostenibile che citavo poc’anzi. Assieme a ITL – Istituto sui Trasporti e la Logistica, GEL Proximity e due trasportatori – TYP e DueTorri – che partecipano all’azione in qualità di partner ufficiali del consorzio locale di progetto, abbiamo realizzato un primo modello collaborativo di logistica sostenibile dell’ultimo miglio, in fase di test nel corso del 2024. Durante quest’anno, i veicoli di TYP e Due Torri dedicati alla sperimentazione non entreranno per le consegne all’interno del centro storico, ma si limiteranno a fermarsi nei tre Spazi Logistici di Prossimità individuati per questa fase pilota sul perimetro dei viali di circonvallazione (nei pressi di Porta Lame, Porta San Mamolo e Porta San Donato) e da qui le merci proseguiranno il loro viaggio verso il centro storico su mezzi elettrici e poco ingombranti.
I risultati attesi sono in primis ovviamente quelli della riduzione delle emissioni e della congestione di veicoli in centro storico; approfondendo lo sguardo, tuttavia, questi aspetti fondamentali si portano però dietro altri vantaggi, primi fra questi l’ottimizzazione delle consegne e un nuovo modello collaborativo di gestione della logistica che – ci auspichiamo – possa continuare ad essere replicato in città, magari allargando la platea dei soggetti coinvolti.
Che ruolo gioca, o può giocare, un’istituzione pubblica come il Comune per sensibilizzare i trasportatori sulla necessità di collaborare con il mondo pubblico e privato per una logistica più sostenibile e, eventualmente, per sensibilizzare i cittadini all’utilizzo di forme di ritiro degli ordini online più sostenibili come Locker e Punti di Ritiro?
Pur non essendo un attore diretto della logistica, il Comune di Bologna ha giocato e potrà giocare in futuro ruoli importanti nella definizione di un modello innovativo, collaborativo e sostenibile di consegna delle merci, in particolar modo in ambito urbano e verso il centro storico, particolarmente vessato da problemi quali emissioni (inquinanti e acustiche) e congestione. Nella sperimentazione URBANE, il Comune ha provveduto ad acquistare ed installare i tre micro-hub necessari al test in corso, predisponendo altresì gli allacciamenti, i collegamenti, gli spazi adeguati e gli stalli di sosta necessari alle operazioni di carico e scarico. Per garantire l’operatività del flusso logistico, l’Ente ha preso poi parte alla definizione dei ruoli e delle responsabilità, entrando a far parte a tutti gli effetti della catena operativa configurandosi come una sorta di soggetto abilitante delle operazioni sperimentali.
L’altro ruolo chiave in cui l’Ente pubblico è determinante relativamente all’impatto che può generare un modello logistico innovativo di questo tipo è il fatto di essere responsabile delle normative e dei regolano l’accesso dei mezzi di consegna all’interno dell’area urbana. In questo senso, il Comune può giocare sicuramente un ruolo determinante nel favorire l’utilizzo di un modello più sostenibile a discapito del modello tradizionale.
Bologna è la prima grande città italiana a diventare Città 30, cioè ad aver imposto il limite di velocità di 30 km/l sulle strade cittadine. Quali sono i benefici attesi e come impatterà questa scelta sulla Logistica urbana?
L’obiettivo principale del nuovo limite di velocità è la sicurezza stradale. Se pensiamo che la velocità è la prima causa degli incidenti mortali in città e che la maggior parte delle vittime è composta da persone che vanno a piedi, in bici e in moto, il principale beneficio atteso di Bologna 30 è sicuramente quello di azzerare le morti in strada in città. Va da sè che questo non sarà l’unico beneficio, poiché questa misura porta con sè altri elementi fondamentali: se consideriamo che oggi l’80% delle strade è occupato solo da auto e altri mezzi a combustione in transito o in sosta, è facile pensare che più aumenterà la sicurezza, più aumenteranno gli spostamenti a piedi e in bicicletta, dato che il 60% di tragitti già oggi a Bologna è inferiore ai 5 km.
La diminuzione dei mezzi circolanti significherà un traffico più fluido e una minore congestione stradale, con conseguente ridotto inquinamento ambientale e acustico. Credo che questo scenario possa impattare in maniera significativa anche sul mondo della logistica, poiché una minore congestione e la diminuzione dell’incidentalità andranno anche a tutto vantaggio degli operatori logistici.
Ringraziamo l’Assessora Valentina Orioli per la disponibilità e vi diamo appuntamento alla prossima intervista!