Redazione
26 Maggio 2022
Trend

Wine eCommerce: tutti i numeri di un comparto da tenere d’occhio

Nel nostro ultimo articolo dedicato all’eCommerce B2c nel 2022 in Italia, Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano ci ha spiegato che “i comparti più dinamici nel prossimo futuro saranno anche quelli più immaturi, tra cui quello del Food & Grocery per il quale si attende un tasso di crescita del +17%”. 

A dimostrare questa tendenza è in particolare il settore del wine commerce, le cui vendite attraverso piattaforme eCommerce hanno registrato già durante la pandemia tassi di crescita a doppia cifra, attestandosi come uno degli ambiti più dinamici e promettenti per il prossimo futuro. 

Il boom durante la pandemia

Secondo uno studio effettuato da Nomisma – Wine Monitor, infatti, sarebbero stati oltre 8 milioni i consumatori italiani che hanno scelto di acquistare vino online durante il lockdown e nei mesi immediatamente successivi, con un indice di penetrazione del 27% contro il 17% registrato l’anno precedente. 

Il giro d’affari complessivo dell’eCommerce vitivinicolo italiano è quindi passato da una quota inferiore ai 100 milioni di euro nel 2019, a un totale di circa 260 milioni nel 2021

Complice di questo successo parrebbe essere anche la tendenza, sempre più diffusa, di richiedere la consegna di prodotti di consumo in tempi rapidi, anzi, rapidissimi. Si tratta infatti del cosiddetto quick-commerce, di cui abbiamo parlato anche in questo approfondimento

Le realtà più promettenti

Tra le realtà che hanno investito maggiormente su questo modello di vendita basato su una risposta rapida alle esigenze del cliente troviamo per esempio Winelivery¸ app per la consegna di alcolici e soft drink direttamente al domicilio in meno di 30 minuti e ormai presente in più di 70 città; Bibo, cantina digitale che ha recentemente annunciato il lancio del servizio su Roma e Milano; ma anche Tannico, Signorvino e Vino.com, solo per citarne alcune delle più note.

Un confronto con gli altri Paesi

In realtà, l’Italia è ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi per quanto riguarda il mondo dell’eCommerce vitivinicolo. Esclusi Paesi come Regno Unito, USA e Cina, dove le percentuali raggiungono rispettivamente il 30% e il 20%, la media globale delle vendite online di vino si attesta intorno al 10%, mentre l’Italia, seppur il vino rappresenti uno dei prodotti made in Italy per eccellenza, è ancora ferma al 3,5%, nonostante fino al 2020 la percentuale fosse appena dell’1%. 

Il consumatore medio

Secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio Wine Monitor di Nomisma su un campione di 100 mila acquirenti di vino online, il consumatore “tipo” appartiene alla categoria dei “consumatori maturi”, cioè coloro che rientrano nella cosiddetta generazione X (nati tra il 1965 e il 1979 – 46% degli acquisti), seguiti dai “Baby Boomers” (30% degli acquisti) e, infine, dai Millennials (23%). Ancora da conquistare invece la cosiddetta “Generazione Z” che, come abbiamo raccontato anche qui, ha un forte peso sui trend del prossimo futuro del mercato eCommerce.  

Le modalità di trasporto

Un altro tema strettamente legato a quello del wine commerce è inoltre quello relativo alle corrette modalità di trasporto delle bottiglie di vino vendute online. Per garantire il corretto mantenimento delle caratteristiche organolettiche ed evitare possibili alterazioni, l’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci (OITAf) ha redatto nel luglio 2021 un vedemecum per il corretto trasporto, stoccaggio e confezionamento di vino e olio italiani, prodotti molto sensibili allo stress ambientale connesso alle condizioni del trasporto (temperatura, luce e vibrazioni) e alle manipolazioni nel corso della catena logistica, sia per le spedizioni nazionali, sia per quelle internazionali.

Secondo le linee guida redatte dal Tavolo Tecnico di esperti del settore, le caratteristiche uniche di questi prodotti protagonisti del Made in Italy alimentare italiano vanno tutelate con il trasporto a temperatura controllata. Soluzione che non esclude dunque la possibilità di utilizzare anche Locker e Punti di Ritiro a temperatura controllata per la consegna degli ordini effettuati online, garantendo così un servizio pratico e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. 

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