Redazione
5 Maggio 2022
Logistica, Trend

Dark store e q-commerce: ecco come si evolve la logistica urbana

L’innovazione nel campo dell’eCommerce corre sempre più veloce, tanto che oggi si è già arrivati a parlare di q-commerce o quick-commerce, cioè un commercio basato appunto su consegne rapide, anzi, rapidissime.

Alla base del successo di questo modello di business troviamo i cosiddetti dark store, magazzini di prossimità situati in punti strategici delle città e organizzati come se fossero negozi – chiusi naturalmente al pubblico – così da consentire agli operatori logistici di preparare l’ordine e consegnarlo nel giro di poche decine di minuti. In altre parole, secondo una definizione fornita da Forbes, i dark store sono “ex negozi al dettaglio riconvertiti in magazzini”. Abbiamo già spiegato infatti in questo approfondimento come molte realtà, soprattutto del settore del Fashion, stiano convertendo i propri store in hub al servizio dell’eCommerce per far fronte all’aumento delle vendite online e al calo delle vendite retail.

Le nuove realtà del q-commerce

Sempre più brand e soprattutto molte startup stanno quindi investendo in questo modello di vendita basato su una risposta rapida alle esigenze del cliente. Il settore della GDO è quello che sta riscontrando il maggiore successo con le ormai note Glovo, Gorillas e Getir che hanno aperto diversi dark store nelle principali città italiane, mentre alcune startup puntano alla consegna di prodotti più specifici, come per esempio le bevande. È il caso di Winelivery, app per la consegna di alcolici e soft drink direttamente al domicilio in meno di 30 minuti e ormai presente in più di 70 città; ma anche di Bibo, cantina digitale che ha recentemente annunciato l’apertura dei primi dark store e del lancio del servizio su Roma e Milano.

Come cambiano le città con i dark store

I dark store stanno quindi cambiando le nostre città e a confermarlo sono i dati del Borsino Immobiliare della Logistica, il report sul mercato logistico a cura del Dipartimento di Ricerca di World Capital in collaborazione con Nomisma, dal quale emerge una domanda in costante crescita in tutte le location prime, come Milano, Bologna e Roma, e soprattutto una particolare attenzione nei confronti di Data Center e Dark Store, entrambe tendenze da attribuire allo sviluppo dell’eCommerce (e del q-commerce). “Per far fronte alla costante crescita di ordini online – si legge nel Borsino Immobiliare -, molti store stanno riorganizzando la loro catena logistica introducendo diverse soluzioni per poter gestire gli ordini e la loro distribuzione, soprattutto nelle città”.

L’impatto dei Dark Store sulla sostenibilità ambientale

Eppure, non tutte le città sembrano apprezzare lo sviluppo di questo fenomeno. Il Consiglio comunale della città di Amsterdam, infatti, a inizio 2022 e per i prossimi 12 mesi ha posto un freno all’apertura dei dark store nelle aree residenziali e nelle vie del centro cittadino. Lo stop si rivolge in particolare ai magazzini del settore del food delivery con l’obiettivo di evitare il moltiplicarsi di scooter – e quindi di traffico e inquinamento – per le consegne di ultimo miglio in partenza proprio dai dark store. Nel solo centro di Amsterdam si contano infatti almeno 31 dark store attivi, tutti sorti nel corso dell’ultimo anno.

Il fattore sostenibilità, dunque, non è da sottovalutare: non dimentichiamo infatti che il 42% degli e-shopper italiani si dichiara disposto a pagare di più per una consegna rispettosa dell’ambiente (dati SendCloud).

Soluzioni per un modello più sostenibile

1) Rider e mezzi elettrici

Una soluzione al problema dell’inquinamento legato alle consegne di ultimo miglio, comprese quelle provenienti dai “magazzini oscuri”, potrebbe dunque essere quello di utilizzare mezzi elettrici o rider per le consegne, considerando la breve distanza che intercorre tra questa tipologia di hub urbani e il destinatario finale dei prodotti.

2) Sensibilizzazione dei consumatori

Sempre sotto il punto di vista della sostenibilità, non possiamo fare a meno di sottolineare l’importanza di sensibilizzare i consumatori sui rischi che si corrono per la tenuta dell’intero sistema logistico riducendo drasticamente i tempi di consegna. L’aumento esponenziale degli ordini online e il progressivo aumento di richieste sempre più stringenti da parte degli utenti, infatti, rischiano di mettere a dura prova l’intera supply chain. Una sfida non indifferente per la logistica, soprattutto di ultimo miglio, che necessita di essere ripensata e riorganizzata anche con l’aiuto delle nuove tecnologie.

3) Disaccoppiamento e collecting dei pacchi

Un ulteriore servizio a supporto di trasportatori e operatori logistici sono i cosiddetti buffer di decoupling, inventari intermedi di materiali, componenti e prodotti finiti che consentono di evitare gli “effetti frusta” del sistema, garantendo la continuità e la rapidità nell’approvvigionamento dei materiali e dei componenti.

Come abbiamo raccontato anche in questo approfondimento dedicato al decoupling, infatti, una notevole quantità di energia che normalmente viene dispersa con il trasporto di ultimo miglio potrebbe essere risparmiata proprio portando le merci in questi hub urbani, più vicini al punto di consumo e dunque soluzione ideale per ridurre le emissioni legate alle consegne last mile e ottimizzare le consegne grazie al collecting dei pacchi.

Grazie alla tecnologia GEL Proximity potrai integrare spazi urbani in cui smistare i pacchi per rendere più efficiente la consegna ai tuoi clienti. Il nostro software mette a disposizione di operatori logistici e trasportatori una molteplicità di soluzioni di ultimo miglio, tra cui il disaccoppiamento delle merci fino alla loro consegna last-mile in migliaia di Punti di Ritiro.

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