Nel pieno della stagione natalizia, quando le città si riempiono di luci e le vetrine si affollano di offerte, l’acquisto dei regali diventa anche una scelta di responsabilità.
Negli ultimi anni la sensibilità ambientale dei consumatori italiani è cresciuta in modo significativo: sempre più persone dichiarano di voler ridurre l’impatto dei propri acquisti, valutando non solo il prezzo o la comodità, ma anche il modo in cui i prodotti vengono trasportati e consegnati.
Per chi gestisce un eCommerce o opera nella logistica, questa evoluzione non è un dettaglio: influenza le aspettative, condiziona le decisioni di acquisto e contribuisce a definire nuovi standard del servizio.
Eppure, la domanda ricorrente rimane la stessa: è più sostenibile comprare online o andare fisicamente in negozio? A dispetto delle percezioni più diffuse, nessuna delle due modalità è intrinsecamente più virtuosa dell’altra. A fare davvero la differenza è il modo in cui viene gestito l’ultimo miglio, il tratto conclusivo della consegna, oggi il più critico in termini di emissioni, costi operativi e congestione urbana, soprattutto durante la peak season.
In questo articolo analizziamo proprio come il last mile influenzi la sostenibilità dello shopping natalizio, confrontando eCommerce e acquisti in store e mostrando perché soluzioni come Locker e Punti di Ritiro, e più in generale un modello Out Of Home, rappresentino oggi uno dei principali strumenti per ridurre l’impatto ambientale delle consegne. Un tema cruciale per eCommerce, corrieri e operatori logistici che vogliono affrontare la peak season con maggiore efficienza, riducendo emissioni e costi.
È più sostenibile comprare online o in negozio?
Per anni si è creduto che acquistare online fosse necessariamente meno sostenibile rispetto allo shopping fisico. Non è esattamente così. Numerosi studi dimostrano infatti che il confronto è più complesso di quanto sembri.
In molti scenari, per esempio, lo shopping online può generare fino al 30% in meno di CO₂ rispetto ai tradizionali spostamenti verso i negozi. Come? Grazie alla consegna consolidata dei pacchi.
Al contrario, l’eCommerce diventa meno efficiente quando le consegne avvengono con modelli door-to-door, come la tradizionale consegna a casa, caratterizzati da tentativi falliti, scarso consolidamento e necessità di percorrere chilometri aggiuntivi per raggiungere le abitazioni dei consumatori.
L’impatto ambientale dello shopping fisico
Anche lo shopping offline ha un peso ambientale rilevante.
Oltre il 65% dell’impronta ambientale degli acquisti tradizionali deriva dagli spostamenti individuali, che spesso avvengono in auto, verso i negozi. Un dato che diventa ancora più significativo nel periodo natalizio, quando i flussi di traffico aumentano, i tempi di percorrenza si allungano e la congestione urbana comporta emissioni più elevate.
È quindi facile e logico trarre come conclusione che la sostenibilità non dipende dal canale, ma da come viene gestita la logistica dell’ultimo miglio.
Il last mile come variabile decisiva: dove si gioca davvero la sostenibilità delle consegne
Come abbiamo anticipato, il modello tradizionale di consegna a domicilio, pur essendo ancora quello dominante in Italia, presenta limiti strutturali che diventano critici soprattutto durante la Peak season.
Uno tra tutti, il tema delle consegne fallite al primo tentativo, che genera nuovi passaggi, congestione e aumento delle emissioni.
Nel periodo natalizio, quando i volumi crescono a doppia cifra, questo si traduce inoltre in:
- aumento del traffico urbano commerciale;
- inefficienza dei giri di consegna;
- maggiore consumo di carburante;
- sovraccarico per corrieri e operatori logistici.
Di conseguenza, la sostenibilità e la competitività complessiva dell’eCommerce passano necessariamente da un nuovo modello operativo.
La consegna consolidata è la risposta per una logistica più green
Il concetto di density delivery, ovvero la capacità di concentrare più pacchi in un unico punto di consegna, è sicuramente una delle leve principali per ridurre l’impatto del last mile.
Consolidare i volumi significa infatti ridurre i chilometri percorsi e ottimizzare il carico, con benefici immediati su emissioni e costi.
Il modo più efficace per ottenere questa densità è spostare le consegne verso soluzioni Out Of Home, come Locker e Punti di Ritiro.
L’Out Of Home come leva di sostenibilità
Il ritiro in prossimità, grazie alla possibilità per i corrieri di effettuare consegne multiple in un unico stop, permette di tagliare le emissioni legate all’ultimo miglio in misura significativa.
A ciò si aggiunge un secondo effetto positivo: i consumatori spesso ritirano i pacchi durante tragitti che avrebbero comunque percorso (per lavoro, spesa, commissioni varie), riducendo così ulteriormente l’impatto ambientale del loro shopping.
Inoltre, il modello Out Of Home riduce drasticamente i tentativi di consegna falliti, i percorsi extra dei corrieri e la cosiddetta congestion urban freight.
Il risultato è un sistema più sostenibile, più economico e più affidabile per merchant e operatori logistici, soprattutto durante la Peak Season natalizia.
Dall’online all’offline, il consumatore sceglie la prossimità
Secondo l’IPC Cross-Border eCommerce Report 2024, oltre il 40% dei consumatori europei ha utilizzato almeno una volta un punto di ritiro per i propri acquisti online, con una penetrazione che in mercati maturi come Francia, Polonia e Paesi Bassi supera già il 60%.
Anche in Italia la curva è in forte crescita, sostenuta dalla diffusione di Locker disponibili 24 ore su 24 e da una maggiore consapevolezza dei vantaggi economici, pratici e ambientali legati a queste soluzioni.
Il periodo natalizio, caratterizzato da un’elevata intensità logistica, contribuisce ad accelerare ulteriormente il passaggio verso modelli di consegna in prossimità, rendendo l’Out Of Home una scelta sempre più naturale per un numero crescente di utenti.
Perché l’Out Of Home diventa strategico per eCommerce e operatori logistici
Per il settore eCommerce, l’adozione di Locker e Punti di Ritiro si traduce in una gestione più efficiente dell’ultimo miglio: i costi si riducono e le consegne risultano più puntuali, con un impatto positivo anche sul numero dei reclami legati alle mancate o tardive consegne.
Dal lato degli operatori logistici, il modello si dimostra altrettanto vantaggioso, perché consente di pianificare percorsi più razionali, aumentare la densità delle consegne e mitigare il rischio operativo legato ai picchi stagionali.
L’Out Of Home rappresenta quindi un’opportunità non soltanto ambientale, ma anche economica e competitiva, in grado di rafforzare l’intera catena del valore del last mile.
La tecnologia come abilitatore: il ruolo di GEL
GEL Proximity mette a disposizione la più ampia rete europea di Locker e Punti di Ritiro – oltre 500.000 Punti già attivi in Italia e in Europa – integrabili con qualunque eCommerce, TMS o WMS.
Una capillarità che permette a merchant e corrieri di:
- distribuire meglio i volumi;
- aumentare la density delivery;
- ridurre le emissioni a parità di pacchi consegnati;
- offrire ai clienti finali opzioni più sostenibili e flessibili.
Integrazione semplice, orchestrazione avanzata: come eCommerce e operatori logistici possono attivare l’OOH-first
Grazie a un’unica API, GEL Proximity permette di attivare migliaia di punti di ritiro in pochi minuti, integrandosi con checkout, sistemi di spedizione e piattaforme logistiche.
Una tecnologia progettata per trasformare il modello last mile rendendolo più resiliente proprio quando serve di più: durante il Natale.
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