Il Parlamento Europeo ha approvato una svolta regolatoria che potrebbe ridisegnare l’equilibrio tra sostenibilità e competitività nel settore dei trasporti europei. Lo scorso 8 maggio è stato infatti adottato in via definitiva un aggiornamento agli standard di emissione di CO₂ per auto e furgoni che introduce una maggiore flessibilità per i costruttori nel rispetto degli obiettivi climatici. Una misura tecnica ma dal forte impatto strategico che coinvolge non solo l’industria automobilistica, ma anche gli operatori logistici e gli eCommerce che si affidano quotidianamente a reti di trasporto efficienti e sostenibili.
La novità principale consiste in una maggiore flessibilità per i costruttori, che potranno quindi calcolare le emissioni medie su base triennale (2025-2027) anziché annuale. Una modifica che riflette la volontà dell’Unione Europea di sostenere la transizione verso una mobilità a basse emissioni senza compromettere la competitività industriale.
Per chi gestisce flotte o soluzioni di consegna urbana, questa nuova norma apre non solo a nuove opportunità, ma anche a qualche sfida. Ecco tutto quello che devi sapere.
Cosa Prevede la nuova Normativa UE sulle emissioni CO₂
Flessibilità su base triennale
Al centro della nuova Normativa UE sulle emissioni CO₂ c’è una misura che cambia concretamente le regole del gioco per i costruttori di automobili e veicoli commerciali leggeri europei: la possibilità di calcolare le emissioni medie di CO₂ delle proprie flotte su base triennale (2025, 2026 e 2027), invece che su base annuale.
Nel concreto, questo significa che eventuali sforamenti dei limiti previsti in un singolo anno potranno essere compensati con prestazioni migliori nei due anni successivi. Una soluzione pensata per attenuare l’effetto di shock esterni, come le recenti crisi nelle catene di approvvigionamento, la carenza di semiconduttori o l’instabilità dei cicli produttivi, che hanno messo negli ultimi anni sotto pressione la capacità di innovazione del settore.
Procedura accelerata per l’iter legislativo
Consapevole della necessità di agire in tempi rapidi, il Parlamento Europeo ha scelto di ricorrere alla procedura d’urgenza prevista dall’articolo 170 del Regolamento, che ha permesso di ridurre i tempi di discussione ed esame evitando i passaggi più lunghi delle commissioni parlamentari.
Il risultato? Un voto favorevole con ampia maggioranza: 458 deputati a favore, 101 contrari e 14 astensioni. Un segnale chiaro della volontà politica di sostenere l’industria automobilistica europea nella sua fase di transizione energetica.
A distanza di pochi giorni, anche il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera definitivo, adottando il testo senza apportare modifiche. Una scelta che conferma la forte convergenza istituzionale sul provvedimento considerato cruciale per accompagnare il settore verso gli obiettivi di neutralità climatica senza perdere competitività.
Impatto della nuova Normativa UE sulle emissioni CO₂ su logistica ed eCommerce
Rinnovo delle flotte: una spinta alla transizione
Con l’introduzione della flessibilità triennale per il calcolo delle emissioni, le aziende che operano nel trasporto merci – dai grandi corrieri agli operatori locali – guadagnano un importante margine di pianificazione. La possibilità di distribuire gli obiettivi emissivi su un orizzonte di tre anni consente infatti alle imprese di affrontare con maggiore calma e strategia il rinnovo delle proprie flotte.
Nel breve periodo, questo può tradursi in investimenti più ponderati in veicoli elettrici, ibridi plug-in o a basse emissioni. Nel lungo periodo, invece, rappresenta un passo cruciale verso la decarbonizzazione della mobilità commerciale.
Per i partner logistici degli eCommerce l’effetto domino è immediato: conformarsi alle normative ambientali diventa infatti più accessibile, aprendo la strada a una logistica più green, senza sacrificare l’efficienza e la capillarità delle consegne.
Logistica di prossimità e ultimo miglio: il nuovo standard urbano
La nuova normativa europea si inserisce in un contesto in cui la logistica di prossimità e le soluzioni per l’ultimo miglio stanno guadagnando sempre più terreno, anche per far fronte ai criteri sempre più severi per la circolazione dei veicoli imposti delle città europee.
Locker, Punti di Ritiro e veicoli leggeri a trazione elettrica come Cargo Bike e van a batteria stanno infatti ridefinendo la logistica urbana. Le aziende che investono in queste tecnologie non solo rispondono alle richieste normative, ma intercettano le preferenze dei consumatori, sempre più orientati verso brand che dimostrano un impegno concreto per la sostenibilità.
In quest’ottica, la logistica di prossimità non è solo una risposta “green” ma anche una leva competitiva per chi opera nel mondo eCommerce, grazie a un servizio più efficiente, sostenibile e allineato alle aspettative ambientali dei mercati europei.
Perché eCommerce manager e retailer devono prestare attenzione alla nuova Normativa UE
Le scelte dei consumatori sono oggi influenzate da valori sempre più green. Integrare soluzioni low-emission nella propria catena logistica può quindi:
- Migliorare la reputazione ambientale dell’eCommerce;
- Ridurre i costi operativi nel medio-lungo termine;
- Differenziare l’offerta sul mercato.
Per non farsi cogliere impreparati, gli eCommerce manager devono perciò:
- Monitorare le evoluzioni normative europee e nazionali;
- Collaborare con operatori logistici allineati agli obiettivi ambientali;
- Considerare soluzioni modulari e flessibili, come i sistemi di logistica di prossimità offerti da GEL Proximity, per ottimizzare le operazioni logistiche e migliorare l’esperienza del cliente.
Un’Europa più sostenibile parte dalla mobilità
La riforma sugli standard CO₂ rappresenta quindi un tassello fondamentale nella strategia europea per la neutralità climatica al 2050. Per chi opera nel commercio elettronico, nella distribuzione o nella logistica urbana, la direzione è chiara: innovare, investire e collaborare per un sistema di trasporto più efficiente, flessibile e soprattutto sostenibile.
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