Redazione
13 Ottobre 2022
Trend

Paese che vai, eCommerce che trovi: quanto vale il mercato delle vendite online in Spagna

Lo shopping online, lo sappiamo, è ormai un fenomeno globale che nel 2022 supererà la soglia dei 5mila miliardi di dollari. Gli acquirenti mondiali hanno ormai superato i 3,78 miliardi e solo nel 2021 gli eShopper sono aumentati di circa il 10% pari, in termini assoluti, a 344 milioni di nuovi utenti. 

Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, il valore dell’eCommerce B2C supererà i 45 miliardi di euro nel 2022 e gli acquisti di prodotto subiranno una crescita del +10% sul 2021. Ma qual è la situazione negli altri Paesi europei?

Da oggi e nelle prossime settimane analizzeremo nel dettaglio lo stato dell’eCommerce nelle principali economie europee, per fare un confronto con il nostro Paese e capire in che direzione stanno andando “i nostri vicini”. Protagonista della puntata di oggi è la Spagna. Ma prima, una breve panoramica sul quadro europeo.

L’eCommerce in Europa 

Nel 2021 il 65% dei cittadini europei ha acquistato online portando il fatturato eCommerce ad un valore di oltre 732 miliardi di dollari. Nel complesso, quindi, nel 2021 l’eCommerce europeo ha registrato una crescita del fatturato B2C. In particolare, l’Europa dell’Est ha registrato i tassi di crescita più elevati rispetto ai Paesi dell’Europa occidentale. Tuttavia, l’Europa occidentale detiene ancora la quota maggiore del fatturato totale, pari al 63%, rispetto ad appena il 2% dell’Europa orientale.  A rivelarlo sono i dati dell’European eCommerce Report 2022 elaborato da eCommerce Europe ed EuroEcommerce con la partecipazione di Adigital, dal quale è possibile estrapolare un’analisi dettagliata anche dei singoli Paesi. 

Il mercato eCommerce in Spagna 

Gli internet users 

Per poter comprendere le potenzialità del mercato delle vendite online è interessante notare anche quale sia il tasso di “Internet users” che in Spagna si attesta al 96% nel 2022 (il 2% in più rispetto al 2021, l’11% in più rispetto all’Italia e il 10% in più rispetto alla media europea, tenendo conto di tutti i Paesi presenti nel continente. Cifra che si riduce a 4 punti percentuali in più se invece si tengono presenti solo i 27 Stati facenti parte dell’Unione europea).

Gli eShopper

Nel 2022 si stima che gli eShopper spagnoli saranno il 73% del totale degli internet users, in crescita del 2% rispetto al 2021 e addirittura 14 punti percentuali in più rispetto al 59% registrato cinque anni fa, nel 2017. Il dato risulta quindi essere ancora una volta superiore rispetto all’Italia dell’11% (dove la percentuale si ferma al 62%), mentre rispetto alla media europea (65%) è maggiore di 13 punti percentuali, ma inferiore di 3 punti percentuali se si considera la sola media dei Paesi dell’Unione europea (76%). 

Quanto vale il mercato eCommerce

L’eCommerce B2C è cresciuto in Spagna dell’8% nel 2021, raggiungendo un fatturato di 55.8 milioni di euro e dimostrando un sostanziale radicamento a seguito della pandemia da COVID-19. Per il 2022, infatti, la previsione è che il trend si consolidi ulteriormente, raggiungendo un fatturato stimato di 65.300 milioni di euro pari a un incremento del 17%. Previsione che, se si concretizzerà, rappresenterà quasi il doppio di quanto ipotizzato per i 27 Paesi dell’Unione europea dove si stima che il commercio elettronico crescerà del 10% nel 2022. 

Inoltre, l’aumento delle vendite online in Spagna ha fatto sì che il contributo dell’eCommerce B2C al PIL spagnolo sia raddoppiato negli ultimi quattro anni, passando dal 2,60% nel 2017 al 4,60% nel 2021. Anche questo dato è significativamente superiore alla media dell’UE-27, dove il contributo delle vendite online al PIL della comunità è solo dell’1,94%. La Spagna è anche l’ottavo Paese europeo con il maggior peso del commercio elettronico nel PIL rispetto ai 37 Paesi analizzati nello Studio, molto più avanti di altri Paesi mediterranei tra cui l’Italia (2,20%) e il Portogallo (3,64%), anche se superata dalla Francia (5,21%). L’Estonia, dove l’eCommerce è cresciuto del 47% nel 2021 fino a rappresentare l’8,22% del PIL, guida la classifica. 

La frequenza di acquisto online 

Negli ultimi tre mesi del 2021, il 42% degli eShopper spagnoli ha acquistato online almeno una volta, il 31% dalle 3 alle 5 volte e, infine, il 27% più di sei volte

 Una curiosità: il Paese che ha registrato la maggiore percentuale di utenti che hanno acquistato prodotti online più di sei volte nell’ultimo trimestre 2021 è stata l’Islanda, con una percentuale del 61% su un totale dell’85% della popolazione che si dichiara eShopper. In Italia, la percentuale di utenti che ha acquistato tramite eCommerce più di sei volte nel trimestre si ferma al 18% (contro il 51% che ha fatto almeno un acquisto). 

Da dove acquistano gli eShopper spagnoli

Il 93% degli eShopper dichiara di effettuare acquisti online prevalentemente da siti nazionali, mentre solo il 34% da eCommerce europei e il 32% da siti extra-europei

Limiti e potenzialità dell’eCommerce spagnolo 

Ad oggi, come evidenziato dal Rapporto, uno dei principali freni per lo sviluppo del commercio elettronico in Spagna è rappresentato dall’abitudine. L’83% dei consumatori dichiara di voler vedere e toccare con mano un prodotto prima di procedere all’acquisto, preferendo quindi l’acquisto in presenza rispetto agli acquisti online. Privacy e sicurezza dei pagamenti effettuati online sono senza dubbio la seconda causa di arresto del trend di crescita dell’eCommerce in Spagna. Quasi la metà della popolazione (47%) cita infatti questo come principale motivo per non acquistare online. 

Un’ulteriore sfida per il Paese è rappresentata infine dalle dimensioni delle aziende. César Tello, direttore generale di Adigital, ha sottolineato che: “Il commercio elettronico deve avere un impatto differenziale in Spagna rispetto ad altri Paesi, dato che le piccole dimensioni delle PMI in questo Paese sono una delle grandi sfide dell’economia spagnola. La vendita online è una delle leve più efficaci per aumentare le vendite, poiché consente di accedere a un pubblico geograficamente più diversificato e in modo più efficiente. Lavorare correttamente con i canali digitali è fondamentale, e quindi la formazione delle PMI deve essere svolta in modo semplice e agile, comprendendo i limiti di tempo che hanno le piccole imprese”. 

Continua a seguire il blog di GEL Proximity, nelle prossime settimane analizzeremo tutti i dati dell’eCommerce anche in altri Paesi europei. Stay tuned…

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