L’eCommerce gioca un ruolo sempre più fondamentale nel mondo del largo consumo e a dimostrarlo sono i dati dell’Osservatorio Digital FMCG di Netcomm.
Nel 2021, infatti, l’eCommerce FMCG, acronimo di Fast-Moving Consumer Goods, cioè l’insieme dei prodotti del largo consumo confezionato, ha registrato un incremento del 23% delle vendite a valore, pari a 1,8 miliardi di euro e una quota a valore del 2,5% sul totale Italia.
In altre parole, è l’eCommerce a trainare la crescita del largo consumo, tanto che l’omnichannel ha segnato un +0,4%.
I numeri del 2022
Con l’inizio del nuovo anno, l’avanzata del canale non si è arrestata, tanto che nelle prime cinque settimane del 2022 le vendite medie settimanali del canale online hanno registrato un valore pari a 41,8 milioni di euro (+7,1% sul 2021); sintomo che l’eCommerce FMCG è ormai entrato a far parte in maniera stabile delle abitudini delle famiglie italiane.
I consumatori che acquistano online prodotti di largo consumo, sempre secondo i dati Netcomm, sarebbero infatti il 43% del totale Italia.
Le zone in cui è più diffuso l’eCommerce FMCG
Nel report dell’Osservatorio Digital FMCG di Netcomm si legge però come “non tutta Italia ha un livello di ‘maturità’ dell’eCommerce allo stesso livello; esistono però delle specifiche realtà metropolitane dove l’eCommerce ha un’incidenza molto sopra la media”. L’area metropolitana di Milano, per esempio, rappresenta ad oggi il più elevato livello di maturità del canale online, tanto che la quota a valore dell’eCommerce balza al 7,5%, mentre la penetrazione del canale eCommerce sui consumatori arriva addirittura al 51% con un totale di 640 mila consumatori.
Per la provincia di Roma, invece, la penetrazione del canale eCommerce sui consumatori è pari al 49%, nonostante gli acquirenti online abbiano addirittura superato il milione. Il tasso di crescita è pari al 4,2%.
Cosa acquistano gli italiani online
Il dato forse più interessante arriva però osservando i risultati relativi alla penetrazione online dal punto di vista del totale FMCG o divisa nei vari macro-comparti. “Nessuno di essi, infatti – si legge nel Report dell’osservatorio -, raggiunge il 43%. Ciò significa che ancora tanti consumatori scelgono di acquistare solo alcune categorie di prodotti online, e non tutti effettuano quindi una spesa ‘completa’, nonostante i consumatori stanno via via ampliando il loro carrello online mettendo sempre più categorie di prodotti all’interno di esso.
Le dieci tendenze per il 2022
Di fronte a tali numeri, occorre però fare alcune considerazioni. La crescita di questo segmento di mercato, infatti, non è solo numerica, ma presenta dei trend evolutivi che dovranno necessariamente essere presi in considerazione nel prossimo futuro.
Avevamo già accennato qui ai trend 2022 del settore e-grocery.
Come emerge infatti dall’analisi condotta a fine 2021 da Netcomm, alcuni elementi da prendere in considerazione saranno:
1. Aumento del numero dei Retailers che sfruttano il canale online per premiare la propria marca privata;
2. Le marche leader mantengono la loro quota, nonostante anche i brand più piccoli e meno noti trovino nel canale online l’occasione per crescere sensibilmente rispetto al loro peso offline;
3. L’online è il canale di vendita per eccellenza dei prodotti che presentano determinate peculiarità, come per esempio i prodotti dedicati a chi soffre di particolari intolleranze, i prodotti bio e i prodotti made-in-Italy;
4. L’eCommerce si conferma il canale perfetto per un’offerta premium, tanto che i prodotti con un indice di prezzo maggiore di 150 incidono online per il 34,5% contro il 22,9% offline (abbiamo approfondito la questione anche qui);
5. Si moltiplicano i modelli di business e cresce soprattutto il concetto di prossimità, reso sempre più indispensabile dal cosiddetto Quick Commerce che richiede consegne in tempi brevissimi e che necessita pertanto di Dark Store e punti di prossimità rispetto al cliente finale. Abbiamo parlato di Dark Store anche qui e torneremo presto a parlare di questo fenomeno in crescita;
6. Cresce la richiesta di contenuto di servizio da parte degli e-shopper e sarà pertanto necessario semplificare il più possibile il processo di acquisto per garantire la migliore User Experience possibile;
7. Si moltiplicano i touchpoint, cioè le occasioni di contatto con i consumatori e da ciò ne conseguirà una sempre maggiore competizione per aggiudicarsi l’attenzione degli utenti;
8. I consumatori richiederanno una sempre maggiore personalizzazione di prodotti e servizi, tanto che si frammenteranno sempre di più le loro esigenze;
9. I consumatori si faranno sempre più esigenti, motivo per cui le loro esperienze di acquisto dovranno essere sempre più memorabili, positive, semplici e personalizzate. Il cosiddetto “marketing esperienziale” acquisirà quindi sempre più importanza;
10. Anche la logistica diventa a tutti gli effetti una leva di marketing, costringendo i retailer a ripensare i propri modelli in un’ottica sempre più flessibile e sostenibile, in grado quindi di soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori.