Quando parliamo di social commerce ci riferiamo al fenomeno dell’acquisto di servizi o prodotti attraverso i social media o alla possibilità di essere indirizzati tramite questi canali direttamente ad una piattaforma di vendita online.
I social media, infatti, sono oggi da considerarsi a tutti gli effetti i nuovi touchpoint all’interno del costumer journey. Il segreto del loro successo è la maggiore relazione che si instaura tra brand e cliente, dal momento che le pagine social diventano un canale di contatto diretto per parlare ai consumatori.
Grazie ai social, inoltre, anche le realtà più piccole possono portare i clienti – o potenziali tali – all’interno del loro mondo, mostrandosi con più originalità e sincerità e aprendo così direttamente alla transazione, che si fa quindi più rapida e senza frizioni.
Per comprendere meglio questo fenomeno è però fondamentale analizzarne numeri e trend.
I numeri del social commerce
Secondo i dati di eMarketer, in Usa gli acquisti online tramite i canali social hanno raggiunto i 36 miliardi di dollari arrivando a pesare il 4% del totale eCommerce; cifra che schizza al 14% prendendo come riferimento il mercato cinese.
Il social commerce in Italia
In Italia, invece, il canale social non sembra aver ancora espresso il massimo delle sue potenzialità, ma sta vivendo un momento di forte crescita, così come evidenziato da una recente ricerca di GroupM che sottolinea come anche il nostro Paese si stia preparando a seguire i trend dei Paesi più avanzati. Secondo la ricerca, infatti, il 64% degli utenti che ha scoperto dei prodotti tramite i social si dichiara anche pronto all’acquisto attraverso le piattaforme, mentre il 76% degli utilizzatori di social network dice di aver scoperto almeno un nuovo prodotto o brand grazie ai social.
Il fenomeno ha conosciuto una rapida innovazione soprattutto alla fine del 2021, con l’introduzione di nuove modalità di vendita online come il Live streaming shopping o il Voice shopping, fenomeni che abbiamo approfondito anche in questo articolo dedicato al rapporto tra eCommerce e nuovi media.
I clienti del social commerce
La pandemia da Covid-19 ha portato sempre più utenti (il 47% in più solo negli Usa) di età compresa tra i 16 e i 64 anni a passare il proprio tempo sui social media, incentivando così di fatto anche il social commerce non solo tra le nuove generazioni.
Il 50% degli americani che dichiara di aver interagito con dirette social di brand il cui obiettivo era vendere dei prodotti o dei servizi dichiara infatti di aver portato a termine l’acquisto, mentre il 44% degli acquirenti globali dice di aver già acquistato da una piattaforma social.
I trend del fenomeno
Secondo Kantar, società leader nell’insights, consulenza e data management, sono quattro le tendenze del social commerce da tenere d’occhio nel prossimo futuro.
1. Il social commerce si espanderà sempre di più a nuove categorie merceologiche
Secondo i dati Kantar e McKinsey, il settore che guida il fenomeno del social commerce sarebbe oggi quello del fashion, con una percentuale del 35,6%. Seguono Beauty (7,6%); Fresh Food (7,4%); Elettronica di consumo (4,6%); Arredamento e Home decor (3,6%) e, infine, Automobile e Gifting Experience (0,2%). Sempre più settori, però, si approcceranno a questa innovativa modalità di vendita.
2. Si diffonderanno una sempre maggiore varietà di format e contenuti
Nel prossimo futuro, a fare la differenza sarà la scelta degli influencer, sempre più decisivi per una strategia di social commerce di successo. I cosiddetti “creator”, cioè utenti che godono di un grande seguito sui social e le cui raccomandazioni possono diventare potenti catalizzatori di vendita, aiutano infatti a raggiungere più facilmente l’audience desiderata e, quindi, aumentare le vendite. Secondo il recente report sulle tendenze dei media digitali elaborato da Deloitte, infatti, un terzo degli utenti online negli Stati Uniti dichiara che gli influencer sono in grado effettivamente di influenzare le loro decisioni di acquisto; cifra che sale al 79% in Cina e addirittura all’88% in Brasile.
3. Ci saranno sempre più dati a disposizione dei brand in merito a consumer e prospect
I dati giocano un ruolo fondamentale per affinare gli strumenti e le strategie del social commerce e, di conseguenza, aumentare le vendite. Secondo i dati GroupM, infatti, Live streaming, stories, reel, video e post stanno raggiungendo tassi di conversione pari al 65% (Live streaming), 46% (stories), 42% (reel) e 39% (video).
4. La scelta delle piattaforme social da utilizzare per le proprie attività di social commerce sarà sempre più strategica per raggiungere gli obiettivi prefissati
Instagram e Pinterest rappresentano ad oggi i canali più rilevanti per i brand che intendono fare social commerce, ma non è da sottovalutare la crescita del fenomeno anche su Facebook e soprattutto su TikTok.
5. Il social commerce aiuterà a ridurre il numero dei resi
Come abbiamo raccontato anche in questo approfondimento dedicato alle soluzioni più innovative per ottimizzare i resi, l’innovazione tecnologica gioca un ruolo sempre più preponderante per ridurre l’impatto ambientale della reverse logistics. Sempre secondo Kantar, infatti, gli acquirenti del social Live stream hanno il 50% di probabilità in meno di restituire un articolo rispetto ad altri acquirenti online dal momento che le dirette e il contatto diretto con i brand aiutano ad alleviare i dubbi e informare meglio gli acquirenti. In questo modo, chi acquista è più consapevole e convinto delle proprie scelte e dunque meno incentivato a restituire il prodotto scelto.