Nel 2020 la Logistica Conto Terzi – o Contract Logistics – si è affermata ulteriormente raggiungendo un valore complessivo di 49,3 miliardi di euro (dati Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano).
Alla luce di ciò, è quindi possibile indagare le potenzialità di sviluppo della Contract Logistics nel prossimo futuro e le soluzioni a supporto di una logistica omnicanale?
I vantaggi dell’omnicanalità
Prima di tutto, quando parliamo di omnicanalità intendiamo la presenza di più canali perfettamente integrati tra loro e in grado di offrire quindi un’esperienza “seamless” al cliente. In questo modo, anche le informazioni possono essere integrate e condivise in un modello decisamente più efficiente ed efficace.
Rispetto alla multicanalità, in cui vi è una bassa integrazione tra i diversi canali di acquisto resi disponibili al cliente finale, l’omnicanalità ricerca quindi sinergie e integrazione tra i diversi canali durante tutto il processo di acquisto di un bene.
Aumentano le richieste dei consumatori
Per comprendere le potenzialità di sviluppo di questa strategia, basti pensare a quanto sono cambiati i servizi di delivery negli ultimi anni, anche grazie al costante aumento dei volumi di vendita online e dei canali di eCommerce. Una consegna direttamente a casa (home delivery) in 24 ore era un’utopia fino a qualche tempo fa mentre oggi non solo è la normalità, ma è anche quanto ci si aspetta da un qualsiasi canale di vendita online. E i tempi che siamo disposti ad attendere sembrano stringersi sempre di più. Proprio per questo motivo, come dimostrano anche i dati dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, nell’ultimo anno si è assistito sempre di più ad una spinta verso le consegne “premium”, cioè quelle che – nella maggior parte dei casi pagando una maggiorazione di prezzo – consentono di ricevere la merce entro poche ore dal momento dell’ordine.
Non solo. Grazie alle diverse modalità di consegna oggi disponibili, possiamo anche scegliere dove, come e quando ricevere o ritirare un ordine effettuato online. Il tutto con la massima flessibilità e comodità. Con i lockers, per esempio, basta ritirarsi al punto di ritiro prescelto per trovare la propria merce custodita in un apposito armadietto automatizzato. La flessibilità per il cliente è ormai diventata un elemento indispensabile, tanto che il 33% degli utenti dichiara di percepire la logistica come un aspetto personalizzabile, il 60% considera molto importante la possibilità di scegliere dove il prodotto verrà consegnato e il 35% – secondo un’analisi del Baymard Institute – richiede sempre più opzioni di delivery a propria disposizione.
Flessibilità e resilienza: così si riorganizza la catena logistica
Le aziende non possono quindi che reagire alle richieste della clientela offrendo una varietà di soluzioni soprattutto in termini di modalità di consegna. Per fare ciò, è però necessario riorganizzare la propria catena logistica, valutando diverse soluzioni per allestire i propri ordini come magazzini centrali, magazzini di prossimità, punti logistici all’interno dei negozi tradizionali o sfruttando i cosiddetti dark store.
Durante l’emergenza Covid, per esempio, quando il mercato della GDO soffriva uno stress senza precedenti, molti ipermercati sono stati trasformati in punti di allestimento di ordini per la consegna a domicilio, dimostrando flessibilità e – soprattutto – resilienza. Sono state utilizzate più opzioni per il trasporto, in funzione dell’area servita e del tipo di prodotto ed è aumentato l’interesse verso l’automazione di magazzino. Ad oggi, inoltre, c’è una forte attenzione a una gestione integrata dell’allestimento ordini, in termini sia di personale che di gestione dello stock.